Il percorso individuato, consentirà al visitatore di conoscere ed esplorare le numerose bellezze naturalistiche, gli scorci, i panorami ed i suggestivi paesaggi che i Monti Alburni nascondono. L’itinerario si inerpicherà lungo sentieri e piste montane che, per difficoltà e tempi di percorrenza (1100 metri di dislivello in circa 5 ore), sono consigliati esclusivamente agli escursionisti più esperti. Dalla Piazza di Postiglione, con direzione sud‐est, si sale lungo la mulattiera che conduce alla grotta Grotta di Sant’Elia (Tappa n. 1 - lat. 40.550000° long. 15.234000°), patrono degli Alburni, situata ad un’altezza di 860 metri. All’interno di tale grotta è possibile ammirare la statua raffigurante il Santo, sopra un carro di fuoco, nell’atto di essere attirato in cielo. L’opera è a firma di Capezzolo, noto artista di queste aree, operante tra la prima e la seconda metà del Settecento. La leggenda vuole che l’effigie del Santo fosse stata trovata da alcuni pastori all’interno di una grotta degli Alburni e da questi portata nella chiesa di Santa Maria; la stessa effigie, con stupore di tutti, era successivamente scomparsa dalla Chiesa, per poi essere ritrovata nell’attuale grotta. Da allora, ossia dal 1968, il primo maggio di ogni anno gli abitanti di Postiglione si recano in processione presso tale grotta per rendere omaggio al Santo. La processione alla grotta, le musiche popolari, i canti in omaggio al Santo fanno da giusta cornice a questa giornata di festa, occasione per godere della montagna e per consumare, all’ombra di faggi e carpini le pietanze tipiche del periodo: frittate con gli asparagi, soppressate, vino e l’immancabile pizza dolce o qualche saporito biscotto avanzato dalla Pasqua. Dalla grotta di Sant’Elia il percorso prosegue, alcuni metri prima della grotta, lungo uno stretto sentiero in discesa. Si continua poi a salire nel bosco con pendenza accentuata, fino a raggiungere la panoramica costa rocciosa di Pietrelisce, a cospetto della parete di Colle Medoro. Si risale verso di essa fino a prendere un piccolo sentiero che rientra nel bosco, percorrendo alcuni tratti dissestati da una frana di qualche anno fa. Abbandonando poi il sentiero alla propria sinistra, si sale, seguendo le tracce, lungo un valloncello, fino alla base delle rocce sovrastanti. Da qui, procedendo verso destra, aiutati da un piccolo corrimano, si raggiunge il Varco di Colle Medoro (Tappa n. 2), che offre uno scorcio di suggestiva bellezza sulle alte pareti rocciose. Dal Varco di Colle Medoro, seguendo il filo della cresta, pur con qualche saliscendi, si raggiunge la testata della Valle dell’Arco, dove giunge un sentiero dal bosco di Fao Fuso, e di seguito la prateria del Monte della Nuda (Tappa n. 3 - lat. 40.546000° long. 15.251000°), che caratterizza il versante sud della seconda cima degli Alburni. Il turista, prima di intraprendere la strada del ritorno, potrà ammirare il grandioso panorama e firmare il Libro della Vetta, installato dal Cai di Salerno.

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